Non diremo mai che il Coaching Prossemico rappresenta una rivoluzione nel panorama dei diversi approcci e delle varie scuole di pensiero che popolano l’attuale know-how del Coaching. Riteniamo infatti che la metodologia generale del Coaching, a parte le ovvie differenze tra scuola e scuola, sia oramai sufficientemente consolidata, con un insieme di costrutti e tecniche, che si aggregano in una sequenza di fasi, che può dirsi aver raggiunto la sua maturità.
Siamo quindi convinti della impossibilità, allo stato dell’arte, di produrre approcci o strumenti che rappresentino, appunto, una rivoluzione; e siamo altrettanto convinti che chi tra i nostri colleghi e studiosi di Coaching si avventura a descrivere un nuovo metodo come “rivoluzionario”, stia facendo semplicemente una operazione di marketing.
Qualcuno potrà allora chiedersi che senso possa avere un altro metodo di Coaching, magari domandando esplicitamente che bisogno ce ne fosse. In realtà il Coaching Prossemico ha visto la luce non con la pretesa di inventare chissà quale mirabolante innovazione, ma semplicemente di prendere “il meglio” proveniente da diverse correnti di prassi e di pensiero, che alla luce dei risultati ci sono parse più feconde, scegliendo quelle che a nostro giudizio si prestavano meglio a un utilizzo sinergico tra di loro.
Diventare Coach è una scelta di vita, e di professione, sempre fantastica per chi voglia intraprenderla. Diventare Coach Prossemico significa imboccare quella strada avendo la certezza di attingere ai contenuti e alle tecniche migliori, più avanzate, più scientificamente fondate, in un approccio coerente e di facile apprendimento[1].
Come abbiamo avuto modo di dire in un post precedente, le fonti del Coaching Prossemico sono rintracciabili nel Coaching Umanistico, nel Coaching by Values, nel contributo di Dilts alla Programmazione Neurolinguistica, e in talune acquisizioni recenti delle Neuroscienze: il tutto in accordo con i requisiti di metodo ed etici dell’International Coach Federation.
Una cura particolare è stata posta nel sincerarci che tutte le tecniche, i principi e gli assunti metodologici che via via vengono accolti nel Coaching Prossemico siano rintracciabili in fonti di letteratura dalle solide basi scientifiche. Per questa ragione, come Scuola di Coaching, abbiamo di recente costituito un apposito Comitato Etico-Scientifico, che è garante della validità di tali contenuti.
[1] “Facile” in senso relativo, ovviamente: se si vuole imparare davvero il Coaching, indipendentemente dalla Scuola che si sceglie, richiede sempre un notevole impegno.